4 OTT | PHYGITAL LIFE

La formazione del futuro

Una sfida che comporta un’innovazione digitale e contenutistica

Il secondo round table, iniziato alle 12:30 e conclusosi alle 13:30, si è incentrato sul tema delle diverse forme di istruzione nel futuro con diversi ospiti quali Carlo Rinaldi, Alessandra Luksch e Daniele Manni. 

Carlo Rinaldi, Chief Marketing & Communication Officer di Glickon, ha introdotto il nuovo concetto di gamification, la lingua franca del gioco grazie alla quale ha sviluppato una piattaforma che ha l’obiettivo di ascoltare il reale bisogno delle persone in cerca di lavoro. Rinaldi ha raccontato come il mondo del gaming sia strettamente connesso al mondo del lavoro: una nuova modalità per scoprire le ambizioni delle persone. Importante in questo contesto è però il tema della formazione. Formarsi e formare non è una strada monodirezionale, bensì bidirezionale. La bidirezionalità è data proprio dalla ricezione dei feedback, visti come un’esperienza di apprendimento e non come un giudizio sulla persona.

Carlo Rinaldi | phygitalweek

Rispetto al tema proposto è intervenuto Daniele Manni, Docente di Imprenditorialità Giovanile e Co-founder di WeDo Academy che, oltre a condividere gli spunti di Carlo Rinaldi, ha voluto complimentarsi con il corpo docente italiano per il lavoro svolto durante la pandemia e per la ricettività dimostrata. Manni ha condiviso l’esperienza del suo istituto scolastico, in cui la DAD ha lasciato delle eredità importanti rispetto all’uso di diverse piattaforme, che ancora oggi vengono quotidianamente utilizzate come strumento di condivisione di materiali agli studenti. Certo, il mondo scolastico è ancora lontano dalla sfida Phygitale, sostiene Manni, ma confida negli insegnanti più giovani che intraprenderanno a breve la loro carriera scolastica. 

Infine Alessandra Luksch, Osservatori Digital Innovation School of Management del Politecnico di Milano, ha illustrato come la disponibilità di tecnologie sempre più accessibili e personalizzabili abbia dato vita ad una crescita nella richiesta di formazione.

Secondo la docente, il tema delle tecnologie digitali per la formazione non si può limitare al concetto di DAD inteso con accezione comune del termine, ma all’insieme ampio di software e piattaforme che consentano di ridefinire i modi per accedere all’educazione e alla formazione. 

La docente ha poi portato l’esempio del POLIMI, quando nell’arco di due settimane dall’inizio della pandemia sono stati messi online 42.000 studenti. Anche se impreparati sono stati abili nel riuscire a mettere in piedi un sistema che ha consentito la continuità alla formazione. 

L’innovazione digitale ha dunque portato alla definizione di nuove professioni e di competenze professionali necessarie, che non vogliono sostituire la didattica in presenza, ma essere un valido supporto di accompagnamento e di facilitazione del lavoro degli alunni e degli insegnanti.